IL
BUON SENSO NELLA POLITICA
In un momento nel quale il fenomeno pandemico
non solo non è in diminuzione , ma persevera nella sua espansione nel mondo,
anche attraverso continue varianti ,mutazioni nel suo nucleo, costringendo i
governi a mettere in campo tutte le possibili misure precauzionali e difese
anti-contagio, mascherine, distanziamenti, sanificazioni ambientali,
vaccinazioni, chiusure di attività sociali e commerciali, lock-down prolungati,
chiusure di scuole, il “ buon senso “
dovrebbe prevalere su qualunque considerazione e in ogni problema e superando
gli opportunismi particolari, incentrare tutti gli sforzi, le energie e le
risorse, umane e finanziarie, principalmente nel rinforzare il campo della
organizzazione sanitaria, ma anche ricorrendo a tutte le risorse finanziarie
disponibili in campo europeo allo scopo di erogare “adeguati ristori finanziari”
a favore di tutte quelle realtà umane e
produttive che hanno subito e subiranno ancora gravi danni per le forzate
chiusure e la perdita di entrate economiche e che a causa di ciò hanno il reale
timore di non essere più in condizioni di poter riprendere le proprie attività
lavorative. Soltanto attraverso questi interventi finanziari necessari possono essere
scongiurati definitivi tracolli aziendali e di attività lavorative e possono crearsi
le basi per una ripresa della vita sociale ed economica collettiva ,
nell’intero Paese, nel momento in cui il fenomeno pandemico darà segni di un
graduale e significativo affievolimento. Solo nel momento in cui si potranno
allentare le misure restrittive, potranno realizzarsi veri investimenti
economici e finanziari nel campo delle infrastrutture, delle grandi
manutenzioni ambientali, del turismo, della ristorazione, delle imprese
artigiane, nell’agricoltura, etc…Cioè in tutto il comparto della economia
reale. Tutto ciò potrà avvenire se a
quel momento vi saranno imprese in
condizioni economiche e strutturali salvate da situazioni di crisi estrema, in
condizioni di poter riprendere le proprie attività. Quelle che siano state già sostenute finanziariamente dal
Governo in epoca di piena pandemia.
Diversamente
non potranno essere evitate intrusioni della malavita, delle mafie, nei settori
economici più in crisi, attraverso episodi di usura, di prevaricazione, di
sfruttamento, che finiranno con un aggravamento della disoccupazione, della
povertà delle fasce sociali più deboli e in definitiva con una pesante ipoteca
sul futuro e sulla effettiva crescita e ripresa del Paese.
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